Bonnie Tyler | it

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Bonnie Tyler, pseudonimo di Gaynor Hopkins, (Swansea, 8 giugno 1951) è una cantante britannica.

Dotata di una voce potente, rauca e graffiante, dal timbro particolarmente riconoscibile, Bonnie Tyler cominciò la sua carriera verso la metà degli anni settanta, riscuotendo un discreto primo successo nel 1975, col singolo «My My Honeycomb» cui segue, nel 1976, «Lost in France». Dopo aver raggiunto la top ten con quest’ultimo brano, pubblicò il suo primo album nel 1977, intitolato The World Starts Tonight. Il disco non ottenne che un modesto e contenuto successo che non impedí però alla cantante di partire per una lunga tournée con cui attraversò l’Europa continentale. Dall’LP venne tratto anche un ulteriore 45 giri, «More Than a Lover», che entrò nella Top 30 britannica. Nel 1977 vennero diagnosticati dei noduli alle corde vocali, a uno stadio cosí avanzato da rendere necessaria un’operazione immediata, che la costrinse a non potere nemmeno parlare per sei settimane. Un giorno, durante la convalescenza, accidentalmente lanciò un grido che aggiunse al suo timbro vocale il distintivo tono rauco. Inizialmente si pensò che questo significasse la fine della sua carriera di cantante. Invece, cosa che sorprese lei per prima, il singolo successivo la rese una star di fama internazionale: intitolato «It's a Heartache», il pezzo raggiunse la 3ª posizione nella classifica degli Stati Uniti, diventando una hit mondiale, raggiungendo la 1ª posizione in Francia e in Australia, la 2ª in Germania e la 4ª nel Regno Unito. L’album Natural Force venne ripubblicato per il mercato statunitense, con il nuovo titolo It's a Heartache (come il singolo).

Non riscosse molti altri successi in questo periodo, ottenne comunque una hit minore con «Married Men che, nel 1979, entrò nel Top 40 nella madrepatria, colonna sonora del film quasi omonimo, intitolato “The World is Full of Married Men”, tratto dal romanzo della popolare scrittrice britannica Jackie Collins. Fece uscire i 33 giri Diamond Cut (1979) e Goodbye to the Island (1981), ma nessuno dei due ottenne grandi riscontri né in Gran Bretagna né negli Stati Uniti anche se la traccia intitolata «Sitting on the Edge of the Ocean», contenuta sull’album Goodbye to the Island vinse lo Yamaha World Song Festival svoltosi a Tōkyō nel 1979.

Tra 1977 e 1981 pubblicò in totale quattro album per la RCA. In quello stesso periodo, crebbe l’insoddisfazione della cantante per il proprio management, che tentava di farla avvicinare al mercato musicale country. Scaduto il contratto con la RCA, firmò con il David Espen Management cercando aiuto, per la composizione di brani piú genuinamente rock, nel compositore Jim Steinman e, nel 1982, approda alla major CBS. L’album successivo, Faster Than the Speed of Night, uscí nella primavera del 1983: dal long playing è tratto il singolo «Total Eclipse of the Heart», una delle sue canzoni piú famose, appunto scritta da Jim Steinman. Il brano diventò una hit mondiale, raggiungendo la 1ª posizione in 18 paesi tra cui Regno Unito, Francia, Australia, Giappone, Germania, Canada e Stati Uniti (dove rimase in vetta per 4 settimane). Faster Than the Speed of Night entrò nella classifica inglese direttamente in 1ª posizione, assicurando alla cantante un posto nel Guinness dei primati come prima artista femminile britannica in assoluto a poter vantare un album entrato direttamente al Numero 1 nella relativa classifica britannica.

Con «Total Eclipse of the Heart» ottenne anche una nomination per il Grammy Award come «Migliore Performance Vocale Femminile Pop». Nel 1984, ospite del festival di Sanremo, eseguí la canzone e di fatto la lanciò in Italia, dove era ancora poco conosciuta. Nello stesso anno la cantante presentò il pezzo ai Grammy Awards, ricevendo un’altra nomination per il Grammy come «Migliore Cantante Femminile Rock» per «Here She Comes», una canzone che fa parte della colonna sonora del restauro del 1984 dello storico film Metropolis. Pubblicò anche i singoli «A Rockin' Good Way» (un duetto con il collega gallese Shakin' Stevens), che raggiunse la 5ª posizione nel Regno Unito, e «Holding Out for a Hero», dalla colonna sonora del film Footloose, 34ª posizione negli Stati Uniti, 1ª in Irlanda e 2ª in Gran Bretagna (nell’estate del 1985). La traccia è stata utilizzata anche come tema principale della serie televisiva Stati Uniti “Cover Up”, anche se la versione che si può ascoltare nella serie TV non è cantata da lei, bensí da una cantante con il timbro vocale molto simile al suo, Elizabeth Daily (che nel 1986 ebbe successo anche in Italia con il singolo «Say it, say it», vicino al suono di Madonna). Piú tardi, sempre nel corso degli anni ottanta, usciranno gli album Secret Dreams and Forbidden Fire ed Hide Your Heart (intitolato Notes From America nell’edizione statunitense). Del 1986 è un suo duetto con Fabio Jr., «Sem Limites Pra Sonhar». Nel 1987 presterà la sua voce per la title track dell’album di Mike Oldfield Islands. La versione del singolo divenne una hit minore, raggiungendo la 100ª posizione nel Regno Unito, la 41ª in Germania e Italia, e la 22ª in Svizzera. Nessuna delle sue opere, da questo momento in poi, riuscirà comunque a eguagliare il successo di quelle incise negli anni precedenti.

Nel 2003 incise un duetto insieme alla cantante Kareen Anton, «Si Demain», versione in francese di «Total Eclipse of the Heart», il brano da lei portato al successo 20 anni prima. Il pezzo salí al primo posto delle classifiche di Francia, Belgio e Polonia, vendendo due milioni di copie. Nello stesso anno la cantante fece uscire «Against All Odds», cover del successo di Phil Collins, e l’album Heartstrings, seguíto nel 2004 da Simply Believe e dal singolo «Vergiss es», duetto con Matthias Reim. Nel 2005 pubblicò la raccolta intitolata So Emotional e l’album Wings. Nel 2011 duettò ancora con Matthias Reim, in «Salty Rain». Ha rappresentato la Gran Bretagna all’Eurovision Song Contest 2013 con la canzone «Believe in me» classificandosi in 19ª posizione. .

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